XXXIII Domenica del Tempo Ordinario
I discepoli ammirano l’architettura del tempio. Gli occhi di Gesù si spingono più in là: egli vede la distruzione di Gerusalemme, i cataclismi naturali, i segni dal cielo, le persecuzioni della Chiesa e l’apparizione di falsi profeti. Sono manifestazioni della decomposizione del vecchio mondo segnato dal peccato e dalle doglie del parto di nuovi cieli e di una terra nuova. In tutte le pressioni e le estorsioni esercitate sulla Chiesa, noi non dovremmo vedere qualche cupa tragedia, perché esse purificano la nostra fede e confortano la nostra speranza. Esse sono altrettante occasioni per testimoniare Cristo. Altrimenti il mondo non conoscerebbe il suo Vangelo né la forza del suo amore. Ma un pericolo più grande incombe su di noi: si tratta dei falsi profeti che si fanno passare per Cristo o che parlano in suo nome. Approfittando delle inquietudini e dei rivolgimenti causati dalla storia, i falsi profeti guadagnano alle loro ideologie, alle loro idee pseudo-scientifiche sul mondo e alle loro pseudo-religioni. La vera venuta di Cristo sarà invece così evidente che nessuno ne dubiterà. Gesù incoraggia i suoi discepoli di ogni tempo a rimanere al suo fianco sino alla fine. Egli trasformerà tutte le infelicità, tutti i fallimenti e persino la morte del martire in risurrezione gloriosa e in adorazione.
Liturgia della Parola
Prima lettura Dal libro del profeta Malachia (Ml 3,19-20)
Sorgerà per voi il sole di giustizia.
Salmo Responsoriale (Sal 97)
Rit: Il Signore giudicherà il mondo con giustizia.
Seconda Lettura Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicesi (2Ts 3,7-12)
Chi non vuole lavorare, neppure mangi.
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 21,5-19)
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita.
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