La Parola della Domenica 28.2.2021

II Domenica di Quaresima

Dopo il deserto, la Trasfigurazione

Nel cammino quaresimale, la Liturgia ci guida attraverso una Parola che, dispiegandosi, svela e rivela.

In questo percorso, non siamo soli ma siamo con Gesù che ci coinvolge e ci chiama ad assistere e a partecipare del Suo stesso viaggio perché è per noi che lo sta compiendo.

Abbiamo dunque attraversato con Lui il deserto, quel territorio impervio ed inospitale che in ogni esistenza, prima o poi, sperimentiamo, luogo della prova e del passaggio verso un cambiamento che dev’essere conversione.

Ora, siamo saliti con Lui sul monte Tabor, in compagnia di Pietro, Giacomo e Giovanni, e assistiamo al disvelamento: Gesù è trasfigurato nello splendore della Luce e la teofania che paternamente l’accompagna ci rivela chi è: “Questi è il Figlio mio,l’amato: ascoltatelo!”

Vissuta dunque l’esperienza del deserto, provati dalle tentazioni, persi nella prova e ritrovati nelle buone certezze ispirate dagli angeli, siamo finalmente pronti per la conoscenza: Gesù è il Figlio del Dio d’Israele che ci ha sospinti attraverso il Suo Spirito nel deserto e che ci ha messi alla prova così come alla prova mise Abramo perché da quella prova ne uscisse più forte l’Alleanza con Colui che per primo ci ha chiamati a viverne la fedeltà.

La conoscenza della vera natura di Gesù ci rivela il volto di Dio ed anche la nostra vera natura: nella Sua trasfigurazione infatti anche noi siamo trasfigurati perché l’incontro con Dio ci cambia.

Infatti, Gesù, immagine di Dio, nello svelare se stesso, rivela all’uomo, creato secondo l’immagine di Dio, la sua vera natura! Ecco allora che la manifestazione della divinità del Signore diviene transitivamente la nostra trasfigurazione quale rivelazione della nostra identità originaria.

Sì, Gesù svelandosi, ci rivela, ci dice chi siamo. Chi sono.

E trasfigura ogni uomo che sceglie di salire sul monte con Lui perché il viaggio prosegua insieme.

Non può esservi Pasqua senza il deserto, non può esservi Pasqua senza trasfigurazione perché solo abbandonando l’uomo mondano vecchio in un cammino di consapevolezza possiamo sperare di risorgere nell’uomo nuovo rivestito del riflesso splendente della Luce di Cristo.

Liturgia della Parola

  • Prima lettura: Dal libro della Genesi    22,1-2.9.10-13.15-18
  • Salmo 115 Comminerò alla presenza del Signore nella terra dei viventi
  • Seconda Lettura: Dalla lettera di San Paolo Apostolo ai romani  8,31-34
  • Vangelo di Marco 8,2-10