Terza domenica di Pasqua
L’incontro con Cristo
Gesù, risorto in carne ed ossa, torna ad istruire gli apostoli per inviarli in missione quali nucleo originario della Chiesa, perché divengano suoi testimoni autentici nel mondo. E perché, come loro, lo diveniamo anche noi.
Ciò che chiese a loro, chiede a ciascuno di noi: testimoniare il Suo insegnamento nella verità.
E la verità impone al testimone coerenza profonda di parole e azioni.
Gesù, quale Verbo che si fece carne, ci indica la strada: nel testimone autentico, la Parola deve farsi carne.
Per diventare dunque testimoni fecondi e credibili, dobbiamo anche noi incarnarla.
Nella nostra vita. Nelle scelte di ogni giorno. Nelle relazioni umane. Nella preghiera. Nella cura spirituale della nostra anima.
Da questo sappiamo di averlo conosciuto: se osserviamo i suoi comandamenti. Chi dice: «Lo conosco», e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e in lui non c’è la verità. Chi invece osserva la sua parola, in lui l’amore di Dio è veramente perfetto.
L’incontro vero, esperienza di rinascita, si manifesta allora in una vita nuova che, concretizzando i Suoi comandamenti, sia riflesso di Lui e sia voce silenziosa dei Suoi insegnamenti.
Liturgia della Parola
- PRIMA LETTURA Dagli Atti degli Apostoli(At 3,13-15.17-19) Avete ucciso l’autore della vita, ma Dio l’ha risuscitato dai morti.
- SALMO RESPONSORIALE (Sal 4) Rit: Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto
- SECONDA LETTURA Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo (1Gv 2,1-5)
Gesù Cristo è vittima di espiazione per i nostri peccati e per quelli di tutto il mondo. - Dal Vangelo secondo Luca (Lc 24,35-48) Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno.
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