V Domenica del Tempo Ordinario – Giornata della Vita

La Grazia dell’incontro con Cristo

La Parola di oggi ci parla dei primi miracoli di Gesù.

Gesù entra nella casa di Pietro dove giace la suocera malata, la prende per mano e la guarisce e, in seguito alla fama che si diffonde, inizia a guarire molte altre persone.

Ogni miracolo di Gesù segue ad una invocazione d’aiuto da parte di chi si sente malato o di chi intercede per lui: Gesù risponde a una richiesta che è atto di Fede verso Colui che, solo, può guarire. E non solo…

Gesù aveva chiamato Simone per farlo suo discepolo, ora è Pietro, uomo nuovo nella sequela di Cristo, che chiama Gesù perché ha bisogno di aiuto ed in questa alternanza del cercarsi l’un l’altro vi è quel donarsi reciproco che diviene dialogo di fede e cammino condiviso. Come con Pietro, il Signore agisce anche con ognuno di noi in una relazione biunivoca che è sì la Sua chiamata a seguirLo ma anche la Sua risposta alla nostra chiamata d’aiuto, risposta che non mancherà perché il Suo è un Amore così grande da bastargli il nostro piccolo Sì, eccomi! per avvolgerci di doni enormi e inaspettati.

Riconosciamoci dunque, come i malati che accorsero a Lui, bisognosi del suo potere di guarigione, dell’anima ancor prima che del corpo, con la consapevolezza che solo Lui può nutrire la carenza d’amore del nostro cuore stanco e deluso, solo Lui può donarci lo sguardo di speranza oltre i dolori e le amarezze che ci provano, solo Lui può guarire la nostra vita allegerendola di pesi che, come zavorra, non ci permettono di innalzare il nostro spirito!

E allora, riconoscendoci carenti, piccoli e limitati, muoviamoci! andiamo anche noi a cercarLo, dissetiamoci alla fonte della Sua Parola liberatrice e lasciamoci trasformare dall’azione vivificatrice della Sua potenza di Grazia.

Liturgia della Parola

• Prima Lettura: Dal Libro di Giobbe (7,1-4.6-7)
• Salmo responsoriale 146(147) Risanaci, Signore , Dio della vita
• Seconda Lettura: Dalla prima lettera di San Paolo Apostolo ai Corinzi (9,16-19.22-23)
• Vangelo Secondo Marco (1,29-39)