La Parola della Domenica 20.3.2022

III DOMENICA DI QUARESIMA

L’uomo non è stato creato per rovinarsi la vita. Non si può neanche immaginare che, fornito di ragione, egli lo desideri. E tuttavia tutto sembra svolgersi in modo che ciò avvenga, a tale punto che si arriva a dubitare dei propri desideri di pienezza e perfino a negare la loro possibilità. Un fatto nuovo è accaduto nella storia, che “molti profeti e re hanno voluto vedere e non hanno visto, e udire e non hanno udito”. Una Presenza inevitabile, provocatoria, di un’autorità fino ad allora sconosciuta, che ha il potere di risvegliare nel cuore dell’uomo i suoi desideri più veri; un Uomo che si riconosce facilmente come la Via, la Verità e la Vita per raggiungere la propria completezza. Il momento è quindi decisivo, grave. Quest’uomo chiama tutti quelli che sono con lui a definire la propria vita davanti a lui. Ma c’è un’ultima e misteriosa resistenza dell’uomo proprio davanti a colui di cui ha più bisogno.
Bisogna quindi ingaggiare una battaglia definitiva perché l’uomo ritrovi il gusto della libertà. E Cristo lotterà fino alla morte, per dare “una dolce speranza e per concedere dopo i peccati la possibilità di pentirsi” (cf. Sap 12,19).
Ma non tentiamo di ingannarci. Ci troviamo nelle ultime ore decisive. Cristo può, in un ultimo momento di pazienza, prolungare il termine, come fa per il fico della parabola, ma non lo prolungherà in eterno!

Liturgia della Parola

  • Prima Lettura: Dal libro dell’Esodo (Es 3,1-8.13-15)
    Io-Sono mi ha mandato a voi.
  • Salmo Responsoriale: (Sal 102)
    Rit: Il Signore ha pietà del suo popolo.
  • Seconda Lettura: Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (1Cor 10,1-6.10-12)
    La vita del popolo con Mosè nel deserto è stata scritta per nostro ammonimento
  • Dal Vangelo secondo Luca (Lc 13,1-9)
    Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.

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