Domenica di Pasqua – Risurrezione del Signore

Che cos’è che fa correre l’apostolo Giovanni al sepolcro? Egli ha vissuto per intero il dramma della Pasqua, essendo molto vicino al suo maestro. Ci sembra perciò inammissibile un’affermazione del genere: “Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura”. Eppure era proprio così: non meravigliamoci allora di constatare l’ignoranza attuale, per molti versi simile. Il mondo di Dio, i progetti di Dio sono così diversi che ancor oggi succede che anche chi è più vicino a Dio non capisca e si stupisca degli avvenimenti.
“Vide e credette”. Bastava un sepolcro vuoto perché tutto si risolvesse? Credo che non fu così facile. Anche nel momento delle sofferenze più dure, Giovanni rimane vicino al suo maestro. La ragione non comprende, ma l’amore aiuta il cuore ad aprirsi e a vedere. È l’intuizione dell’amore che permette a Giovanni di vedere e di credere prima di tutti gli altri. La gioia di Pasqua matura solo sul terreno di un amore fedele. Un’amicizia che niente e nessuno potrebbe spezzare. È possibile? Io credo che la vita ci abbia insegnato che soltanto Dio può procurarci ciò. È la testimonianza che ci danno tutti i gulag dell’Europa dell’Est e che riecheggia nella gioia pasquale alla fine del nostro millennio.

 

Liturgia della Parola

  • PRIMA LETTURA: Dagli atti degli apostoli(At 10,34.37-43)
    Noi abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti.
  • SALMO RESPONSORIALE (Sal 117)
    Rit: Questo è il giorno che ha fatto il Signore: rallegriamoci ed esultiamo.
  • SECONDA LETTURA  Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossesi (Col 3,1-4)
    Cercate le cose di lassù, dove è Cristo
  • Dal VANGELO Secondo  Giovanni (Gv 20,1-9)
    Egli doveva risuscitare dai morti.

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