XIX Domenica del Tempo Ordinario
Siamo noi a cercare Dio o e lui a cercare noi? Ancora prima che noi cominciamo a cercarlo consapevolmente, egli ci attira a sé, come un innamorato, tramite Cristo. La reazione giusta da parte nostra è di essere pienamente disposti ad ascoltare e ad imparare: “Chiunque ha udito il Padre e ha imparato da lui, viene a me”. Ciò significa seguire Cristo, poiché “solo colui che viene da Dio ha visto il Padre” e quindi solo lui può conoscere perfettamente la volontà del Padre e rivelarla. La vita eterna che noi tutti desideriamo dipende dalla fede in Cristo, da una fiducia e da un impegno costanti, che faranno cominciare la vita-risurrezione qui ed ora, garantendo la risurrezione dei corpi alla vita immortale. In attesa, i fedeli si nutrono del suo Corpo e del suo Sangue nella santa Eucaristia, costituendo a poco a poco in loro stessi una “riserva” di vita immortale. Se Elia o gli Ebrei dell’Esodo mangiarono del pane prezioso, noi mangiamo qualcosa di molto più prezioso: “Il pane che io darò è la mia carne”.
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura : Dal libro dei Re (1Re 19,4-8)
Con la forza di quel cibo camminò fino al monte di Dio.
Salmo Responsoriale: (Sal 33)
Rit: Gustate e vedete com’è buono il Signore.
Seconda Lettura : Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini(Ef 4,30-5,2)
Camminate nella carità come Cristo.
Vangelo secondo Giovanni (Gv 6,41-51)
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo.
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