La Parola della Domenica 2.5.2021

Quinta domenica di Pasqua

Gesù, albero della vita

Nel cammino della nostra esistenza terrena, abbiamo il principale compito di mantenere costante il nutrimento spirituale della nostra anima con la linfa vitale che scorre da Gesù, nel quale dobbiamo rimanere saldamente innestati perché, in noi e da noi, possa portare il Suo frutto.

Al prezioso fluire della Sua linfa, però, l’uomo tende ad opporre un’ostinata resistenza interiore ostacolando il cambiamento verso il bene, lì dove i limiti dell’orgoglio e della superbia avviliscono il cuore fino ad inaridirlo: senza Linfa, ci si trasforma in tralci secchi e infruttuosi, buoni solo per il fuoco.

Il Padre, amorevole agricoltore della Sua vigna, non abbandona le Sue creature in questo arduo compito: come con Saulo, ci offre l’estremo aiuto per salvarci e, lì dove non sappiamo arrivare con le nostre forze perché confusi e accecati, fa giungere la Sua potente mano a potare quella parte di noi che ostacola l’azione vivificante del Suo Spirito e ci impedisce di sbocciare in Lui.

Accogliamo dunque nella nostra vita la potatura salvifica del Padre quale strumento di salvezza del cuore disposto umilmente ad accettare come dono la privazione dei suoi inutili e soffocanti fardelli per focalizzarsi sul compito essenziale di portare buon frutto.

Liturgia della Parola

  • PRIMA LETTURA Dagli Atti degli Apostoli(At 9,26-31)  Bàrnaba raccontò agli apostoli come durante il viaggio Paolo aveva visto il Signore.
  • SALMO RESPONSORIALE (Sal 21) Rit: A te la mia lode, Signore, nella grande assemblea.
  • SECONDA LETTURA Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo (1Gv 3,18-24) Questo è il suo comandamento: che crediamo e amiamo.
  • VANGELO SECONDO SAN GIOVANNI (Gv 15,1-8)  Chi rimane in me ed io in lui fa molto frutto.

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