La Parola della Domenica 11.9.21

XXIV Domenica del Tempo Ordinario

Anche oggi si sentono le voci e i giudizi più contrastanti su Gesù: c’è chi lo ritiene un saggio, un generoso moralista, un protagonista della storia, e c’è anche chi lo calunnia, chi lo odia. Ma la sola, la vera identità di Gesù è quella proclamata da Pietro: “Tu sei il Cristo”. Se riduciamo la fede cristiana al chiuso di un orizzonte umano, per quanto nobile, siamo in errore: Cristo è venuto a portare la salvezza eterna, la speranza soprannaturale, non una dottrina per rendere più tollerabile la convivenza umana, anche se è interessato alla redenzione di tutte le realtà terrene, sempre in funzione della felicità eterna. Non basta riconoscere Gesù come Figlio di Dio: bisogna imitarlo in ciò che egli ha di più specifico, cioè nell’amore alla croce che non è il fine, ma il mezzo necessario per compiere la redenzione. Se vogliamo essere corredentori non possiamo rifuggire la croce, perché solo attraverso di essa, perdendo la nostra vita, la ritroveremo nell’eternità, partecipando alla risurrezione di Cristo.

Liturgia della Parola

  • PRIMA LETTURA: Dal Libro del Profeta Isaia(Is 50,5-9Ho presentato il mio dorso ai flagellatori
  • SALMO RESPONSORIALE (Sal 114Rit: Camminerò alla presenza del Signore nella terra dei viventi.
  • SECONDA LETTURA: Dalla lettera di San Giacomo apostolo(Giac 2,14-18La fede se non è seguita dalle opere in se stessa è morta.
  • Dal VANGELO secondo SAN MARCO (Mc 8,27-35Tu sei il Cristo… Il Figlio dell’uomo deve molto soffrire.

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