La Parola della Domenica 20.8.2023

XX Domenica del Tempo Ordinario

Dio viene a noi, ma noi non sempre gli andiamo incontro. Si manifesta in molti modi diversi, ma non sempre viene riconosciuto e accolto dal suo popolo. A volte, tuttavia, viene accolto in luoghi e modi sorprendenti. Nel Vangelo di oggi, vediamo Gesù partire verso un luogo inatteso: la regione fra Tiro e Sidone, abitata da pagani. Il suo arrivo non passa inosservato: gli va incontro una donna cananea, qualcuno, dunque, che non apparteneva ad Israele.
La donna è spinta verso Gesù dai suoi bisogni, non dalla fede. Quali siano i suoi bisogni e quali quelli della figlia è chiaro, tanto più che la donna li esprime a gran voce, con una violenta insistenza: implora la pietà di Gesù, grida perché egli la aiuti e, soprattutto, non desiste. La donna, tuttavia, non esprime solo e soprattutto i propri bisogni: riconosce, infatti, Gesù come Signore, come figlio di Davide. Il suo grido di disperazione si purifica così diventando preghiera. Del resto, quando a Messa diciamo o cantiamo: “Signore, abbi pietà”, non ripetiamo, in un certo senso, le parole e la venerazione della donna cananea?

LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura : Dal libro del profeta Isaia (Is 56,1.6-7)
Condurrò gli stranieri sul mio monte santo

Salmo Responsoriale (Sal 66)
Rit: Popoli tutti, lodate il Signore.

Seconda Lettura: Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (Rm 11,13-15.29-32)
I doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili per Israele.

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 15,21-28)
Donna, grande è la tua fede!

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