III Domenica di Avvento
Il messaggero, annunciato nel vangelo di domenica scorsa, è descritto in modo più dettagliato dall’evangelista Giovanni. Egli ci ricorda, infatti, i dialoghi che Giovanni Battista ebbe con sacerdoti e leviti, venuti da Gerusalemme per interrogarlo. Era forse il Messia? No, rispose Giovanni Battista: “Io sono voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, come disse il profeta Isaia” (Gv 1,23).
Sant’Agostino commenta: “Giovanni Battista era una voce, ma in principio il Signore era il Verbo. Giovanni fu una voce per un certo tempo, ma Cristo, che in principio era il Verbo, è il Verbo per l’eternità” (Serm 293)
“ Egli – dice l’evangelista Giovanni – venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui”. Vi sentiamo un’eco del prologo: “Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo” (Gv 1,9).
Anche noi dobbiamo essere suoi testimoni (Gv 15,27) e ciò, prima di tutto, nella santità delle nostre vite perché “mi ha rivestito delle vesti di salvezza, mi ha avvolto con il manto della giustizia” (Is 61,10)
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura : Libro del Profeta Isaia (Is 61,1-2.10-11)
Gioisco pienamente nel Signore.
Salmo Responsoriale (Lc 1)
Rit: La mia anima esulta nel mio Dio.
Seconda Lettura : Dalla prima lettera a san Paolo apostolo ai Tessalonicesi (1Ts 5,16-24)
Spirito, anima e corpo si conservino irreprensibili per la venuta del Signore.
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 1,6-8.19-28)
In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete.
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