La Parola della Domenica 13.3.2022

II DOMENICA DI QUARESIMA

Nella Trasfigurazione, Gesù è indicato come la vera speranza dell’uomo e come l’apogeo dell’Antico Testamento. Luca parla dell’“esodo” di Gesù, che contiene allo stesso tempo morte e risurrezione.
I tre apostoli, vinti dal sonno, che rappresenta l’incapacità dell’uomo di penetrare nel Mistero, sono risvegliati da Gesù, cioè dalla grazia, e vedono la sua gloria. La nube, simbolo dell’immensità di Dio e della sua presenza, li copre tutti. I tre apostoli ascoltano le parole del Padre che definiscono il Figlio come l’eletto: “Questi è il Figlio mio, l’eletto, ascoltatelo”. Non c’è altro commento. Essi reagiscono con timore e stupore. Vorrebbero attaccarsi a questo momento, evitare l’attimo seguente della discesa dalla montagna e il suo fardello di abitudine, di oscurità, di passione.
La Gloria, Mosè ed Elia, scompaiono. Non rimane “che Gesù solo”, sola verità, sola vita e sola via di salvezza nella trama quotidiana della storia umana. Questa visione non li solleverà dal peso della vita di tutti i giorni, spesso spogliata dello splendore del Tabor, e neanche li dispenserà dall’atto di fede al momento della prova, quando i vestiti bianchi e il viso trasfigurato di Gesù saranno strappati e umiliati. Ma il ricordo di questa visione li aiuterà a capire, come spiega il Prefazio della Messa di oggi, “che attraverso la passione possiamo giungere al trionfo della risurrezione”.

Liturgia della Parola

  • Prima lettura: Dal Libro della Genesi  (Gen 15,5-12.17-18)
    Dio stipula l’alleanza con Abram fedele.
  • Salmo Responsoriale (Sal 26)
    Rit: Il Signore è mia luce e mia salvezza.
  • Seconda Lettura: Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi (Fil 3,17- 4,1)
    Cristo ci trasfigurerà nel suo corpo glorioso.
  • Dal Vangelo di Luca (Lc 9,28-36)
    Mentre Gesù pregava, il suo volto cambiò d’aspetto.

Leggi qui il foglietto