La Parola della Domenica 04.12.2022

II DOMENICA DI AVVENTO

In san Matteo e san Marco, la predicazione di Giovanni Battista è il segnale dell’inizio dell’azione pubblica di Gesù. Con il suo discorso che chiama alla conversione, la presenza vicina diventa il messaggio di Gesù: “Il regno dei cieli è vicino!”, e la differenza con questo si fa chiara: i battesimi di Giovanni non permettono di rimettere i peccati. San Matteo con le sue parole ci dà un’idea della grande importanza di Giovanni Battista, della sua influenza e della sua azione. Nelle parole di san Matteo si legge la convinzione che Israele si trovi in una situazione senza uscita. Non vi è più la sicurezza collettiva che derivava dall’appartenenza alla discendenza di Abramo. L’avvenire di ognuno dipende dalle proprie azioni: “Fate frutti degni di conversione!”. Tuttavia l’avvenire è anche nelle mani di Dio, cioè nelle mani di colui che verrà dopo Giovanni: la mano che separa il buon grano dalla zizzania compirà presto la sua opera. Il giudizio che verrà è anche la ragione per cui Giovanni invita alla conversione. Israele è alla fine della sua sapienza. Anche se Giovanni Battista non ha ancora un’idea chiara di colui che verrà dopo di lui, sa una cosa: egli è il più forte. Giudicare è fare una scelta. Così, prepararsi al giudizio è prendere una decisione.

Liturgia della Parola

Prima lettura: Dal libro del profeta Isaia (Is 11,1-10)
Giudicherà con giustizia i miseri.

Salmo responsoriale (Sal 71)
Rit: Vieni, Signore, re di giustizia e di pace.

Seconda lettura: Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (Rm 15,4-9)
Gesù Cristo salva tutti gli uomini.

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 3,1-12)
Convertitevi: il regno dei cieli è vicino!

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